L’obiettivo NetZero, ovvero l’azzeramento delle emissioni di CO2  entro il 2050 che l’industria aerea si è posta, è davvero sfidante e prevede investimenti importanti: rinnovo delle flotte, investimenti tecnologici, nuove procedure di gestione del traffico e delle operazioni a terra e, non meno importante, l’utilizzo dei carburanti Saf (Sustainable Aviation Fluel).

Il trasporto aereo è responsabile di circa il 2,5% delle emissioni di CO2 a livello globale e la gran parte di queste (circa l’84%) sono generate durante il volo, mentre le operazioni di terra che vedono coinvolti l’aeroporto e gli spostamenti per raggiungerlo contribuiscono per il 7%.

Se volessimo fare una previsione più realistica possibile, diremmo che a breve termine potremo contare sul Saf, mentre per avere aerei che volano utilizzando tecnologie di propulsione elettrica e a idrogeno dovremo aspettare almeno fino al 2035, almeno questa è la stima di airbus.

Secondo i dati di Icao (Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile), infatti, sostituire il 100% del jet fuel con il Saf ridurrebbe del 63% le emissioni su tutti i voli internazionali entro il 2050, con il vantaggio che non vanno modificati i sistemi di alimentazione e i motori dei veicoli attuali. Il problema, però, è nella produzione del Saf: tutto quello che è stato prodotto nel 2022 è stato già utilizzato completamente ed è piuttosto difficile aumentarne la produzione.

Obiettivo NetZero: ma quanto costa raggiungerlo?

Oltre a questo c’è anche il problema dei costi, perché quelli del Saf superano di 7 volte quelli del normale carburante (e il carburante rappresenta ¼ delle spese totali di una compagnia aerea). Oltre alla “spinta interna” sull’adozione del Saf, forse occorre anche incentivarne la produzione riconvertendo le raffinerie tradizionali e, soprattutto, avvicinando i luoghi di produzione e stoccaggio ai maggiori scali aeroportuali. 

La svolta green per i trasporti aerei è una sfida possibile, sì, ma sicuramente non in tempi brevi!

Abbiamo capito che la transizione ecologica ha un costo elevato e molti operatori, già segnati dalla crisi provocata dal Covid e dall’aumento dei costi energetici, non hanno, ad oggi, le risorse necessarie per poterla affrontare. Qualche mese fa le stime per raggiungere l’obiettivo NetZero erano di una spesa non inferiore a 106 miliardi di dollari annui, a livello mondiale. 

Oltre a ciò, ad ostacolare il taglio delle emissioni, ci sono anche l’ecotassa sui voli, introdotta in Olanda, e le norme di Francia e Germania che prevedono l’utilizzo del treno, a discapito dell’aereo, per la percorrenza di tratte al di sotto delle 3 ore di percorrenza. Ultimo, ma non meno importante, è il tema del rinnovamento delle flotte, con le compagnie aeree impegnate a ringiovanire il parco macchine nel nome del risparmio, dell’efficienza e della tecnologia.

Sullo sfondo, intanto, Boeing e Nasa stanno collaborando per sviluppare un aereo a corridoio singolo, sperimentale, che possa ridurre il consumo di carburante e le emissioni di un ulteriore 30% rispetto ai più moderni velivoli? Come sarà? Avrà ali ultrasottili con sistemi di propulsione avanzati, coniugando vecchi e nuovi materiali.

Noi intanto ci siamo adoperati, con iniziative da Società Benefit, per compensare le emissioni generate dai nostri clienti che viaggiano in aereo…è un piccolo passo, certo…ma a forza di piccoli passi si arriva in capo al mondo!